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Teti nereide



Una delle Nereidi, le cinquanta figlie del dio Nereo.
Da Apollonio Rodio (Argonautiche IV, 783 e sgg) si apprende che la nereide era stata a lungo corteggiata da Zeus ma aveva sempre resistito finché il dio, per vendetta, aveva decretato che non potesse mai unirsi ad un immortale. Poiché un oracolo aveva annunciato che avrebbe partorito un figlio più potente del padre, gli dei la affidarono al mortale Peleo. Dalla loro unione nacque Achille.
Nella Teogonia di Esiodo compare come semplice nereide mentre nella cosmogonia di Alcmane rappresenta una grande potenza primordiale.
Nell'Iliade (I,469 e sgg) compare al fianco di Achille per consolarlo dall'affronto subito ad opera di Agamennone che lo ha privato della schiava Briseide. Achille le chiede vendetta: deciso come é a non più intervenire nella guerra prega che Zeus conceda ai Troiani di far strage dei Greci. Nel XVIII canto, dopo la morte di Patroclo, Teti si reca da Efesto per pregarlo di forgiare nuove armi per Achille (le precedenti sono state tolte da Ettore al cadavere di Patroclo). Efesto l'accontenta fabbricando armi stupende e uno scudo sul quale rappresenta varie scene con sovrumano talento (il cielo con i suoi astri, il sole, la luna e la terra, due città con quadri di pace e di guerra, scene di vita campestre).
Teti vantava un credito nei confronti di Zeus per averlo aiutato durante una rivolta degli dei.
L'unione di Peleo con Teti rappresenta la dominazione umana sulla forza naturale e selvaggia, infatti in alcune versioni del mito Peleo deve conquistare la sua unione con lottando con lei. Come il padre, e in genere le divinità marine, lotta assumendo le forme di vari animali come il leone ed il serpente. Infine Peleo riesce ad unirsi alla sposa dopo averla legata nel sonno.
Teti compare anche nel mito in cui Efesto, scaraventato dal cielo da Era cade in mare e viene soccorso da varie divinità marine, ed in quello di Dioniso che rifugia in mare per scampare alla furia del suo nemico Licurgo
Guidò gli Argonauti, fra i quali Peleo, attraverso le insidie del mare; a Teseo, saltato in mare per cercare l'anello di Minosse, donò la cintura che aveva avuta in dono da Afrodite in occasione delle nozze.
Sede principale del suo culto era la Tessaglia. La sua figura compare spesso nell'arte, in genere associata ad Achille, Peleo o Teseo. Famosi esempi ne sono la rappresentazione delle sue nozze nel vaso François quella della sua lotta con Peleo in una tazza a figure rosse di Vulci. A volte viene identificata (o confusa) con la moglie di Oceano, divinità primordiale che rappresenta l'umidità che tutto nutre e pervade.
In uno dei Dialoghi marini di Luciano di Samosata insieme alla sorella Doride salva Danae e il neonato Perseo che erano stati gettati in mare in una cassa dal padre di Danae Acrisio al quale un oracolo aveva predetto che il nipote lo avrebbe ucciso.
In una versione del mito ricordata nell'Alessandra di Licofrone, Teti aveva avuto altri sei figli da Peleo prima della nascita di Achille, tutti gettati nel fuoco dalla madre nel tentativo di renderli immortali.


Riferimenti letterari:
  • Esiodo - Teogonia
  • Pindaro - Istmiche
  • Euripide - Andromaca
  • Ovidio - Metamorfosi
  • Igino - Fabulae
  • Iliade
  • Apollonio Rodio - Argonautiche
  • Pseudo-Apollodoro - Biblioteca
  • Diodoro Siculo - Biblioteca storica
  • Pausania - Descrizione della Grecia
  • Licofrone - Alessandra
  • Luciano di Samosata - Dialoghi marini, degli dei e delle cortigiane
  • Ditti Cretese - Storia della guerra troiana
  • Quinto Smirneo - Posthomerica
  • Publio Papinio Stazio - Achilleide
  • Colluto di Licopoli - Il rapimento di Elena
  • Guido delle Colonne - Storia della guerra di Troia
  • Metastasio - Galatea


    Vedi anche:
    Nereidi

  • Matrimoni - Unioni:
  • Peleo
    Figli:
  • Achille


  • Indice sezione