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Sabini



Antico popolo dell'Italia Centrale di origine umbra, stanziato a nord-est di Roma sulle colline della Sabina. Parlavano una lingua osca affine a quella degli Umbri.
Livio racconta che le Sabine furono rapite dai Romani durante i giochi che Romolo aveva organizzato proprio con lo scopo di attirare donne in città. Nella guerra che seguì i Sabini erano comandati dal loro re Tito Tazio. Corrompendo la vestale Tarpea riuscirono a penetrare in città e ad occupare la rocca. Nella battaglia decisiva si distinsero Mezzio Curzio campione dei Sabini e Ostio Ostilio per i Romani, ma infine furono le donne stesse a porre fine alle ostilità; Romani e Sabini pacificati si unirono e Romolo volle dividere il potere con Tito Tazio.
In effetti fu sabina una delle componenti più antiche della popolazione romana ed ai Sabini si faceva risalire una delle tre tribù originarie, quella dei Tizi, probabilmente discendenti di un gruppo di Sabini stanziati sul Quirinale in età arcaica. Erano ad esempio di origine sabina le gentes dei Valerii, dei Claudii, e degli Aureli.
Si ritiene infatti che la leggenda del ratto delle sabine sia stata concepita come spiegazione della presenza dei Sabini a Roma.

Livio e Dionigi di Alicarnasso raccontano frequenti ostilità che si verificavano fra Romani e Sabini agli inizi dell'età repubblicana. Robert Ogilvie spiega che i Sabini erano attratti verso ovest dai pascoli migliori e dalla possibilità di accesso al mare. In quest'ottica anche le conquiste da parte dei Romani di Fidene e Crustumerio si possono considerare motivate dalla necessità di avanzare verso est la linea difensiva nei confronti dei Sabini.
Nel 486 a.C. i Sabini si spinsero fino alle porte di Roma, nel 485 a.C. devastarono l'Ager Crustuminus e nel 460 a.C. arrivarono ad impadronirsi temporaneamente del Campidoglio. Combattevano in genere insieme agli Equi e spesso con i Veienti.
I Sabini combatterono ancora contro i Romani dal 449 a.C. al 290 a.C., quando fu concessa loro la cittadinanza romana, nel 268 a.C. ottennero anche il suffragio.
Particolarmente memorabile fu il conflitto che si svolse per quattordici anni (304-290 a.C.) contemporaneamente alle guerre sannitiche, conflitto nel quale Roma contendeva ai Sabini il controllo dei transiti appenninici verso l'Apulia.


Vedi anche:
  • Popolazioni in Italia in età romana

    Riferimenti letteratura:
  • Livio - Storia di Roma
  • Diodoro Siculo - Biblioteca storica
  • Ovidio - Fasti
  • Ovidio - Metamorfosi
  • Cicerone - La Repubblica
  • Virgilio - Eneide
  • Properzio - Elegie
  • Dionigi di Alicarnasso - Storia di Roma Antica
  • Plinio il Vecchio - Storia Naturale
  • Plutarco - Vite di Licurgo e Numa
  • Plutarco - Teseo e Romolo
  • Strabone - Geografia
  • Gaio Giulio Solino - Delle cose meravigliose del mondo
  • Flavio Eutropio - Compendio della Storia di Roma
  • Lucio Anneo Floro - Compendio di Storia Romana
  • Macrobio - Saturnali
  • Nicola Corcia - Storia delle Due Sicilie dall'antichità più remota al 1789
  • Giuseppe Colucci - Antichità Picene
  • Theodor Mommsen - Storia di Roma Antica


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